Bonus facciate, comunità energetiche e (meno) sconto in fattura. Sono le novità principali di quest’anno per chi vuole usufruire delle detrazioni fiscali per realizzare interventi di riqualificazione energetica (ecobonus) o ristrutturazioni edilizie (bonus casa). Tra legge di Bilancio 2020, Decreto fiscale e Milleproroghe, il governo ha anche confermato altre agevolazioni.
Partiamo dalle novità già previste, facendo una premessa: la situazione, a causa della crisi economia causata dal coronavirus, è in divenire e alcune cose potrebbero cambiare in senso positivo, cioè avere una defiscalizzazione maggiore. La misura più «cospicua» contenuta nella legge ex Finanziaria è il bonus facciate, che permette una detrazione fiscale del 90 per cento delle spese sostenute (da suddividere in dieci quote annuali di pari importo) per il recupero o il restauro delle facciate esterne degli edifici esistenti dei centri storici e che si trovano in zone totalmente o parzialmente edificate, quindi escludendo le case isolate di campagna. I lavori incentivati di recupero o di restauro di manutenzione ordinaria riguardano per esempio la pulitura della facciata e la tinteggiatura esterna dell’edificio, gli interventi sulle strutture opache della facciata e i lavori su balconi, ornamenti, marmi e fregi.
«Quando non si tratti di semplice pulitura o tinteggiatura e si interviene sull' intonaco con un'incidenza superiore al 10 per cento della superficie lorda complessiva disperdente - precisa Domenico Prisinzano, ingegnere all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) - i dati dell’intervento vanno comunicati all’Enea, analogamente a quanto avviene per gli interventi sull’involucro che accedono alle detrazioni fiscali previste dall’ecobonus nel rispetto degli stessi requisiti tecnici. Alle detrazioni fiscali del bonus facciate non si applicano lo sconto in fattura e la cessione del credito».
Lo sconto in fattura è rimasto, ma limitato. La misura prevede che, al posto di usufruire della detrazione fiscale prevista dall’ecobonus, si possa scegliere di ricevere un contributo dello stesso ammontare sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto dalla ditta che esegue gli interventi. Sarà il fornitore, se disponibile, a essere rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali. «Da quest’anno - spiega Prisinzano - lo sconto in fattura si applica soltanto alle ristrutturazioni importanti di primo livello eseguiti sulle parti comuni condominiali, vale a dire interventi che comportino lavori sull’involucro edilizio per un’incidenza superiore al 50 per cento della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio che comprendano anche la ristrutturazione dell’impianto termico per climatizzazione invernale e o estiva asservito all’intero edificio». L’importo complessivo della spesa deve inoltre essere superiore a 200mila euro.
Il Milleproroghe dà il via per la prima volta in Italia all’autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e segna la possibilità di far nascere comunità energetiche. Fino a oggi non era possibile unire più di un produttore e di un consumatore per lo scambio di energia senza passare dalla rete elettrica (e quindi avere una compravendita) e l’energia rinnovabile poteva essere consumata soltanto dal produttore per finalità private. Grazie a un emendamento al decreto Milleproroghe è possibile creare piccole energy community. Il decreto anticipa la direttiva europea sulle energie rinnovabili (nota come Red II) che impone agli Stati membri di raggiungere entro il 2030 l’obiettivo di produrre con fonti rinnovabili almeno il 32 per cento dell’energia generata. L’autoconsumo collettivo permette di utilizzare, ma anche immagazzinare e vendere energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili utilizzando la rete esistente, risparmiando sulla bolletta. Le comunità energetiche possono essere costituite dagli abitanti di un condominio, che per farlo devono associarsi attraverso un contratto, ma anche tra piccole e medie imprese. Per ora gli impianti rinnovabili devono avere una potenza complessiva inferiore ai 200 kW. Secondo il parere degli addetti ai lavori, 200 kilowatt di picco bastano per il fabbisogno di circa cento famiglie e un impianto fotovoltaico condominiale si ripaga risparmiando sul costo dell’energia in meno di dieci anni.
Sono state confermate le detrazioni fiscali del 50 per cento per le ristrutturazioni edilizie fino a un importo di 96mila euro per unità immobiliare. Resta anche il sisma bonus per interventi finalizzati alla riduzione della classe di rischio sismico degli edifici situati in zona sismica. La percentuale da detrarre varia dal 50 all’85 per cento. Prorogate anche la detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica (ecobonus) con percentuali che variano, a seconda del tipo di interventi, dal 50 all’85 per cento per spese da 30mila a 60mila euro.
Info: detrazionifiscali.enea.it
8 aprile 2020 (modifica il 8 aprile 2020 | 16:52)
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